Il point-fighting (o point-fight) è una delle specialità della kickboxing. Viene praticato sul tatami e ogni incontro ha la durata di due o tre minuti per round. L’incontro viene fermato dall’arbitro ogni qual volta una tecnica viene portata a punto e questa è la differenza che la contraddistingue di più dalle altre specialità. Il vincitore dell’incontro è colui che, al termine del tempo prestabilito ha accumulato più punti dell’altro. In caso di pareggio, si effettuerà in alcuni casi un ulteriore round supplementare di due minuti e se il risultato dovesse rimanere ancora in parità si andrà alla “prima tecnica”, dove vince l’avversario che riesce a portare a segno la prima tecnica pulita (quando tutti e tre gli arbitri segnano il punto). Ogni incontro prevede una terna arbitrale che deciderà per maggioranza quanti punti dare e a chi assegnarli.

I punti vanno da uno a tre a seconda della tecnica usata e del bersaglio colpito. Tutte le tecniche portate a segno con le braccia valgono un punto, mentre le tecniche di gamba valgono un punto portate a segno sul corpo (dal petto alla cintura escluse le braccia e la schiena), due punti se colpiscono il caschetto (ogni parte della testa compresa la nuca) e un punto in più se la tecnica è saltata (quando viene portata  senza appoggio sul tatami da parte di entrambe le gambe).

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